Quando sono attaccati alla pianta acini e raspo sono un’unica entità, ma entrambi, una volta separati, diventano altro.
A partire da quel distacco ho scelto di concentrarmi non tanto sull’acino, ovvero la parte più utile e più nobile, ma sul raspo, che il più delle volte è uno scarto.
Il raspo, anche nella sua forma, nelle sue caratteristiche morfologiche, mostra intrinsecamente una mancanza, offre il senso della perdita. Ogni peduncolo indica il distacco avvenuto, laddove poco prima era attaccato il chicco.
Ciononostante i raspi rappresentano l’inizio di una trasformazione, qualunque essa sia.
Per rappresentarla nei miei disegni, ho bisogno però di creare una distanza. Non guardo quindi il raspo direttamente, così com’è, ma lavoro sulla proiezione della sua ombra, in modo da astrarlo ulteriormente. Disegnandone l’ombra creo una distanza che mi aiuta a scoprirne gli aspetti meno apparenti, intravedo quello che è stato prima, la traccia.